Terapia fotodinamica (PDT)

Terapia fotodinamica PDT

Un metodo che permette un trattamento rapido, senza sangue e indolore.

La terapia fotodinamica (PDT) sta diventando uno strumento utile in dermatologia medica e cosmetica. L'obiettivo è quello di ripristinare la pelle che è stata danneggiata dal sole e da altri effetti ambientali. Queste cheratosi attiniche (AK) sono precursori del cancro della pelle, che deteriora la struttura e l'aspetto della pelle.

La procedura rimuove dal 90 al 100 per cento delle AK e ringiovanisce la pelle trattata per un significativo miglioramento cosmetico.

La PDT è una combinazione di un farmaco fotosensibilizzante, più comunemente l'acido aminolevulinico (acido 5-aminolevulinico ALA), e l'esposizione all'energia luminosa. L'energia luminosa sulla pelle sensibilizzata genera radicali liberi di ossigeno che colpiscono le cellule proliferanti displasiche e maligne di derivazione epidermica e le cellule immunitarie, risparmiando il tessuto mesenchimale, compreso il derma. Poiché il sensibilizzatore viene applicato ad ampie aree come la pelle esposta dell'intero viso e del cuoio capelluto, la PDT può trattare l'intero campo piuttosto che mirare a singole lesioni.

Come funziona la terapia fotodinamica (PDT)?

La PDT agisce direttamente sulle cellule generando ossigeno singoletto e radicali liberi, con conseguenti cambiamenti nelle membrane e gonfiore e autolisi delle cellule.

È possibile utilizzare una varietà di fonti di luce, tra cui laser, archi di xeno filtrati, lampade a ioduri metallici o fluorescenti, LED, luce pulsata intensa e luce solare naturale. La luce blu è più efficace per le lesioni superficiali, mentre la luce rossa penetra più in profondità nel derma ed è più efficace per trattamenti più profondi.

La PDT consiste essenzialmente in tre fasi. In primo luogo, si applica o si somministra un liquido fotosensibilizzante, una crema o un farmaco per via endovenosa (fotosensibilizzante). Occasionalmente, si può attivare una molecola fotosensibilizzante che fa già parte del corpo. In secondo luogo, c'è un periodo di incubazione da minuti a giorni. Infine, il tessuto bersaglio è esposto a una specifica lunghezza d'onda della luce, che attiva il farmaco fotosensibilizzante. Il meccanismo con cui il tessuto viene distrutto sembra dipendere dalla presenza di molecole di ossigeno attivate.

Passi:

  • Applicazione del fotosensibilizzatore
  • Tempo di incubazione
  • Attivazione della luce

La PDT funziona ferendo direttamente le cellule e i tessuti bersaglio. Questo comporta la produzione di una molecola di ossigeno attivata che può ferire o distruggere le cellule vicine. Poiché la normale barriera cutanea non è presente nei siti delle cheratosi attiniche, la molecola fotosensibilizzante viene assorbita di preferenza lì e poi attivata dalla luce. L'ossigeno attivato distrugge il tessuto anormale adiacente. Una volta che le aree sono guarite dopo la PDT, le aree vengono riesaminate per determinare se sono necessari ulteriori trattamenti o biopsie.

Aree di applicazione

La PDT può essere usata su tutti i tipi di pelle ed è particolarmente utile nei pazienti che hanno subito un trapianto d'organo e che hanno un tasso maggiore di cancro alla pelle. I pazienti immunosoppressi richiedono esami dermatologici ogni due o sei mesi, a seconda del grado di carcinogenesi della pelle. La PDT è un metodo comodo e conveniente per trattare il cancro del campo.

La terapia fotodinamica (PDT) sta diventando sempre più popolare per il trattamento dell'acne. PDT può essere molto efficace da solo o in combinazione con altri farmaci tradizionali ed è un'ottima alternativa per coloro che sono resistenti ai farmaci tradizionali per l'acne, così come per coloro che non vogliono usare l'isotretinoina (Accutane). Oltre a trattare l'acne, la PDT è un trattamento efficace per una forma pre-cancerosa di danno solare conosciuta come cheratosi attinica. Poiché aiuta a migliorare la decolorazione, così come la consistenza e il tono generale, è un'opzione popolare ed efficace per coloro che desiderano migliorare l'aspetto generale della loro pelle.

Anche se la PDT è stata usata per la prima volta all'inizio del 1900, è una scienza nuova e in evoluzione nel senso moderno. L'attuale PDT comporta una varietà di tempi di incubazione per diversi farmaci sensibilizzanti alla luce e una varietà di fonti di luce, a seconda del tessuto bersaglio. La premessa di base della PDT è la distruzione selettiva del tessuto.

Attualmente, la principale limitazione della tecnologia PDT disponibile per la pelle è la profondità di penetrazione della luce e la capacità di colpire le cellule entro 1/3 di pollice (circa 1 cm) dalla sorgente luminosa. Pertanto, i tumori o le crescite atipiche devono essere vicini alla superficie della pelle perché la PDT funzioni.

La PDT è attualmente utilizzata in diversi campi medici tra cui l'oncologia (cancro), la dermatologia (pelle), la chirurgia estetica, l'oftalmologia e la medicina orale.

Quali fonti di luce sono disponibili e come vengono applicate?

Le fonti di luce PDT includono luce laser, luce pulsata intensa, diodi emettitori di luce (LED), luce blu, luce rossa e molte altre luci visibili (compresa la luce naturale del sole). I fotosensibilizzatori possono essere attivati da uno o più tipi di luce. La fonte di luce ottimale dipende dalla lunghezza d'onda ideale per il particolare farmaco utilizzato e il tessuto bersaglio.

La fonte di luce deve essere applicata direttamente al tessuto bersaglio per un tempo adeguato. Per i trattamenti superficiali della pelle, la luce viene applicata direttamente sulla zona della pelle su cui è stato applicato l'agente fotosensibilizzante (ad esempio, viso, cuoio capelluto, braccia, ecc.).

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